Oltre che a fini diagnostici, ossia per stabilire la presenza di malattie, la genetica viene utilizzata per valutare i cosidetti “fattori di rischio”. Con questa definizione si indicano geni o gruppi di geni con varianti alleliche e polimorfismi che si associano ad un aumento di probabilità di sviluppare disordini o patologie.
R&I effettua test per fattori di rischio con diverse applicazioni che includono, tra le altre, i disturbi cardiocircolatori, l’osteoporosi, il diabete e i disordini e le patologie legati all’alimentazione. La rilevazione di polimorfismi in questi geni è informativa sull’eventuale opportunità di un monitoraggio clinico del paziente ed ha implicazioni per la scelta ottimale delle abitudini di vita (attività fisica, alimentazione, ecc).
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