Le attuali modalità per l’indagine genetica prenatale prevedono il prelievo di liquido amniotico o l'analisi dei villi coriali. Queste operazioni, come sappiamo, comportano un rischio basso, ma significativo, di effetti collaterali, a volte tali da compromettere il buon esito della gravidanza.
Oggi siamo ad un passo dal lasciarci alle spalle questi rischi: nei laboratori di un’importante azienda americana è stato messo a punto un test capace di isolare ed analizzare, direttamente dal sangue materno, il DNA fetale, che normalmente si libera da cellule di sfaldamento del feto durante lo sviluppo.
Il sistema è stato provato su 1700 donne gravide, consentendo di rilevare la quasi totalità di quelle portatrici di un feto trisomico.
Il metodo è pronto per l'applicazione clinica e potrebbe in futuro sostituire le indagini tradizionali