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19/03/2010
HPV: integrazione genomica, un ulteriore fattore di rischio

I papillomavirus umani (HPV) sono responsabili di molte lesioni proliferative a carico di cute e mucose. Sono classificati in circa 140 genotipi differenti dei quali oltre 30 sono stati riscontrati in lesioni della cervice uterina.

Le infezioni genitali da HPV presentano un'elevata prevalenza e sono in stretta associazione con una delle forme tumorali più diffuse nella popolazione femminile in tutto il mondo: il carcinoma della cervice.

Se la maggior parte delle infezioni da HPV è transitoria e non causa il carcinoma cervicale, per contro, la quasi totalità dei casi di tumore è associata ad infezione da HPV. Un numero significativio di tali infezioni può evolvere in cancro. Il processo è innescato dall'integrazione del virus nel genoma della cellula, che a sua volta induce la trascrizione dell'mRNA di due oncoproteine virali  (E6, E7), responsabile della trasformazione cellulare.

L'integrazione del DNA dei ceppi oncogenici dell'HPV è un evento cruciale nella progressione del carcinoma della cervice e la persistenza dell'infezione aumenta di 250 volte il rischio relativo di sviluppo di tumore. E' quindi fondamentale individuare queste trasformazioni sul nascere, in modo da prevenire lo sviluppo del tumore.

R&I offre test specifici per rilevare l'espressione delle oncoproteine E6-E7 dei ceppi 16, 18, 31, 33, 45, evidenziare la presenza di cellule trasformate e seguire la progressione del tumore, laddove i test tradizionali (DNA -HPV o PCR ) possono solo evidenziare la presenza del virus.